
In un’epoca in cui l’emergenza climatica dovrebbe spingere tutti a collaborare per il bene collettivo, assistiamo sempre più spesso a episodi che sembrano tradire questo spirito. Uno di questi è il comportamento di alcune amministrazioni che si appropriano di idee e iniziative nate dal basso, attribuendosi il merito di azioni che appartengono a cittadini attivi, associazioni ambientaliste e movimenti locali. Un esempio lampante? La piantumazione di alberi.
Non c’è dubbio che incrementare il verde urbano sia una pratica positiva. Gli alberi migliorano la qualità dell’aria, riducono l’inquinamento acustico e offrono ombra preziosa nelle città sempre più calde.
Appropriazione di Meriti e Propaganda
I nostri attivisti e le associazioni locali come Portici Plan Tree hanno lavorato per anni per promuovere la sensibilizzazione sulla necessità di piantare alberi. hanno mappato e rendicontato tutti gli alberi mancanti sul territorio, hanno coinvolto cittadini e scuole, e organizzato eventi informativi. Questi sforzi faticosi sono stati il cuore pulsante di una proposizione dal basso.
Poi, però, accade che l’amministrazione comunale – decida di “fare sua” l’iniziativa. Organizza un evento ufficiale, fa piantare alberi mancanti, chiama la stampa e si fa fotografare con la pala in mano. Il risultato? Le pagine dei giornali e dei social si riempiono di titoli che celebrano il loro impegno per l’ambiente.
L’Ecosistema del Merito
Il problema non è tanto che un’amministrazione decida di piantare alberi – che è, di per sé, un’azione meritoria – quanto il fatto che non riconosca o si ignori volutamente il lavoro di chi è venuto prima. Le buone idee non nascono dal nulla, e spesso sono il frutto di anni di sensibilizzazione e attivismo. Prendersi il merito di queste idee significa impoverire il dialogo tra istituzioni e cittadini.
Oltre la Facciata
Se davvero si vuole affrontare la crisi climatica, non basta piantare alberi per le telecamere e le foto di rito da pubblicare su Facebook. È necessario un piano organico per la gestione del verde urbano, che preveda manutenzione, cura e coinvolgimento della comunità. Oltre, sono necessarie pianificazioni che coinvolgono ambiti cruciali quali il trasporto urbano pubblico e sostenibile e piani di sensibilizzazione della popolazione circa la riduzione dei consumi derivanti da combustibili fossili. Bisogna cambiare il modo in cui si progetta la nostra città, integrando la natura come elemento essenziale, un vero e proprio elemento indispensabile alla nostra salute, non come accessorio decorativo.
La lotta al cambiamento climatico richiede uno sforzo collettivo, non l’appropriazione di iniziative altrui. I cittadini non sono un pubblico da intrattenere con gesti simbolici, ma partner fondamentali in un processo di trasformazione in cui viene valorizzata la partecipazione dei cittadini.
Solo con questa visione condivisa possiamo davvero sperare in una Portici verde e sostenibile.